Maledettamente me

Che giornata disastrosa. Che disastro che sono io. A scuola sembravo fuori di me, ho passato più tempo fuori in corridoio con il lettore mp3 che in classe. Sono risultata meno intollerante che mai alle 2 ore di Zacco, all'ora di religione, per non parlare di quella di finanze in cui ho dato sfogo alla mia vena artistica creando alcuni personaggi. Fortuna le ultime due non abbiamo fatto niente, se non subirci un'esuberante Grua che interrogava e una nervosa (come al solito) Torielli, che ci ricordava con quanta difficoltà arriveremo agli esami.
Ma io mi sentivo fuori da tutto ciò, come se non mi riguardasse. E in effetti non mi riguarda, io non ci voglio avere niente a che fare con la scuola e con i professori, interrogazioni studio e basta.
Quando finirà, mi sentiranno coloro che mi hanno cercato solo di mettere i bastoni tra le ruote, come mi sentiranno coloro che invece mi hanno dato qualcosa di positivo in questi anni e per una volta saranno convinti del fatto che parlerò loro con sincerità e non per lecchinare.
Oggi pomeriggio l'ho passato ad ondeggiare tra un libro e l'altro, senza capire bene quello che stessi facendo, non ha senso il mio comportamento, lo so perchè faccio solo del male a me stessa.

Ma se non c'è il sole in cielo, non c'è il sole nella mia vita, dove la trovo la forza?

Inoltre ho un'importante novità. Non ve ne avevo parlato prima, perchè io stessa mi ero rifiutata di cedere all'idea. Ma è da un pò di tempo che la mia famiglia accenna a volersi trasferire in Australia. Perchè mi sono sempre rifiutata? Perchè è dannatamente lontana, perchè dannatamente diversa dall'idea che mi ero fatta sul mio futuro, perchè (LO AMMETTO) non volevo più farmi condizionare la vita dai miei genitori, in particolare da mio padre.
Però, adesso ci penso, a ottobre parto e vado da mia zia, se tutto va bene, ci starò per 6 mesi circa e poi tornerò qui. Se loro partono, io sono decisamente abbandonata a me stessa, senza soldi, senza un lavoro e senza dimora.
...E mi conviene?
No, certamente.

Quindi potrei sempre partire con loro, provare a studiare là e poi se mi trovo così male, ho la certezza di poter tornare qui e fare qualcosa, dato che il patto è questo "se ti trovi male torni indietro".
E allora... proviamo... Ho dato il mio consenso... adesso non si torna indietro...

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