Crisi. Francesca, mi mette a nudo, non riesco a starmene in disparte. Mi vien da piangere a pensare di non aver segreti per lei. Fa' paura eppure (: .. Ho voglia di essere diversa di parlare sempre quando devo , di sostenere più sguardi e non solo quelli che mi intimorisco, ma anche quelli di persone amiche, di non sentirmi a disagio con persone che fanno le simpatiche con me. Ho voglia di sentirmi scivolare tutto addosso. Voglio che la notte sia eterna, che mi conceda questa pausa dal mondo che non mi debba svegliare tra qualche ora con gli stessi interrogativi di adesso, circondata dalle stesse insicurezze. Svegliarmi con più coraggio e determinazione. Senza contare i giorni che non aspettano, perché ci son quelli che scorrono per allontanarti. E' tutto nella norma, ma ci pensate? Il tempo è bastardo. E' un cacciatore silenzioso che allontana. Alimenta i silenzi e le distanze. E cosa c'è di più brutto di lasciare indietro grandi errori non riparati? Non sto alludendo
Un giro a Battery Park, qualche foto ed entro al museo. Mi guardo attorno , ascolto la guida di una comitiva studentesca. Come fermare il tempo entrando in un museo, era tanto che non mi capitava, forse in realtà non mi è mai capitato di andare a vedere un museo o una mostra in completa solitudine. Questo fa' si che ci sia una totale fusione tra te e quello che vedi. Ti puoi fermare un attimo a prendere fiato da qualcosa che te lo ha mozzato senza tanti convenevoli... per poi farti ridestare dal caos generato da una comitiva studentesca tutta al femminile, età media 10 anni, quindi potete ben capire.. Mi è capitato un pò così quando ho visto l'esposizione Grab, al National Museum of the American Indian contente alcune foto, molte della coppia Idris & Tony ed altre di Cybelle Codish. Volevo postarne qualcuna, ma purtroppo ho trovato solo questa più il blog che potete trovare a questo indirizzo c'è giusto qualche foto della piccola galleria allestita, ma si intravede qua
E' una contina ricerca di parole, motivi e perché. É difficile, stare al mondo, é difficile stare al mondo a 28 anni e sentirsene a volte ancora 22, quando ancora non sapevi come andassero veramente le cose e quanto difficile fosse spalleggiarsi nella vita di tutti i giorni. Con il senno di poi però volgo lo sguardo a quella 22enne, confusa che di passi ne ha fatti e di gioie ne ha perse. Quella 22enne che ha perso un pochino la voglia di esplorare, di emozionarsi, di sentire che aveva in quasi tutti i giorni della sua vita. La cittá ti uccide, la cittá si spegne, la cittá ti spegne. Come ti riaccendi non lo sai neanche tu. Non sai quando e come poter trovare quella via di fuga che ti svegli di nuvo quegli stimoli che ti portino di nuovo a quel livello a cui eri. E quella gioia di vivere con la quale le persone si ricordano di te. Sei morta, estinta e l'unica cosa che puoi riuscire a fare e aggrapparti ogni giorno a qualche cosa carina, qualcosa che distolga la tua attenzio
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