Piccola, Insana, Città

Mercoledì mattina che inizia con il naso che cola in una maniera assurda, le strade di una minuscola città intasate, genitori agitati che vanno a lavoro e portano i figli a scuola. Il sindaco che sulla sua bicicletta in giacca e cravatta si dirige verso il comune (e non nego che ha un che di ridicolo), i ragazzi e le ragazze che svogliate si dirigono verso i rispettivi luoghi scolastici.
E io.
Io che con le cuffie mi chiudo nel mio mondo ovattato.
Questa città mi stufa e incuriosisce allo stesso punto. Sto scoprendo nuovi lati, persone nuove, nuove cose da fare, un nuovo modo di sfruttare ste mura di galera..
I soliti amici, i nuovi amici, i vecchi amici, quelli con cui ritrovi una vecchia sintonia.
Un pomeriggio, almeno, un'ora spesa in blabla, senza senso, ma diamine, sempre parole tra noi. E mi piace da impazzire mi fa sorridere e amare sto posto che è una specie di nido.
Ma prima o poi tutti abbandonano il nido...
Per ora me lo godo ancora un pò..
Con tutti i pro e i contro...

Per ora va bene così.
Sento qualcosa di strano contorto e malsano.
Ma non ci faccio proprio caso.
Avanti per sta strada..
«Non si può parlare di amore a quest' età.
Amore verso le amiche forse.
Sta di fatto che io amo le mie amiche.»
Questa frase mi ha colpita. E' vero..

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