Un giro a Battery Park, qualche foto ed entro al museo. Mi guardo attorno , ascolto la guida di una comitiva studentesca. Come fermare il tempo entrando in un museo, era tanto che non mi capitava, forse in realtà non mi è mai capitato di andare a vedere un museo o una mostra in completa solitudine. Questo fa' si che ci sia una totale fusione tra te e quello che vedi. Ti puoi fermare un attimo a prendere fiato da qualcosa che te lo ha mozzato senza tanti convenevoli... per poi farti ridestare dal caos generato da una comitiva studentesca tutta al femminile, età media 10 anni, quindi potete ben capire.. Mi è capitato un pò così quando ho visto l'esposizione Grab, al National Museum of the American Indian contente alcune foto, molte della coppia Idris & Tony ed altre di Cybelle Codish. Volevo postarne qualcuna, ma purtroppo ho trovato solo questa più il blog che potete trovare a questo indirizzo c'è giusto qualche foto della piccola galleria allestita, ma si intravede qua...
There was a time. It was the time of the vintage clothing. The time I was going uni and I didn't have much else to think about. It was the time where I was going through this certain teenage state in which at some point everyone fall in. I finished my BA I'm actually graduated and I should be ready to get to that point for which I've worked so hard in the past years. I'm done. I feel like some interior changes are going on, but I'm still not getting where they are coming from. I've changed a lot. I've got to deal with a different me whom has grown up a bit and learnt new things, but still.. I feel like I'm literally lost. Have you ever felt like you are going through some certain things and you are like: "Okay, I'll do this for a while just in order to give myself a better stability and after that I will sort myself together". This fase is fucking troubling endless. If I can say that. I don't know if what planned for the future it...
Me lo ricordo ancora quando lavoravo da Strada e la conobbi prendeva sempre quel piatto di pasta al pomodoro e nella sua semplicità c’era sempre qualcosa di sbagliato - doveva cucinarglielo sempre Alfonsino o al massimo Oleg e se non erano loro se ne rendeva conto subito. È sempre stato un testardo! Ma è quello che mi ha fatto avvicinare a lei, quando passava in ristorante era una gioia potermi sedere con lei e sentire le sue storie, quel periodo era oro. Mi ha sempre trattato con immenso rispetto ed io uguale, ho sempre fatto fatica a darle del tu. Lei mi ha insegnato cos’è l’amore anche se di figli non ne ha, lei mi ha insegnato ad apprezzare il vino ed il Piemonte. Lei che di tornare a Torino non me ne hai mai parlato, ma che per il suo papà aveva un’adorazione. E lo sentivo. Ci siamo visti poco, ma sentiti sempre. Quando ero via, mandarle un messaggio con le foto di dove fossi era un pochino come farle vivere le mie storie. E la gioia più grande è stata poterle raccontare del ...
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