Siamo proprio una nazione sfigata.
Amo l'Italia e i film americani girati qui me la fanno amare ancora di più. L’altro giorno stavo guardando Mangia, Prega e Ama con Julia Roberts, il film di Ryan Murphy tratto dall’omonimo romanzo. Sta di fatto che son rimasta colpita dalla prima parte del film ambientata in Italia, tra Napoli e Roma. Ammaliata da com’erano viste da “fuori “ queste due città! Ariose, caotiche, ma un caotico che ti fa’ sorridere ed essere felice di essere lì. Della Napoli mi è rimasta impressa unA particolare immagine del film, quello in cui la protagonista entra nella vita dove ci son i panni stesi da una parte all’altra delle abitazioni. Questo è stato il pezzo più interessante..
..La Napoli che conosciamo noi, che ci fanno conoscere i telegiornali ed i media sembra una Napoli dove non si può girare o dove, meglio, si può girare, ma con la pistola in tasca. Son rimasta affascinata da questo scenario, la pizzeria in cui entra e s’”ingozza” di pizza fregandosene altamente della linea. Le abbondanti cene a Roma. L’abbandono al sé e basta, senza pensare ad un uomo o ad altra compagnia che non fossero gli amici conosciuti in viaggio. Son rimasta molto colpita da questo film, nonostante la critica non fosse il massimo a me è piaciuto da impazzire.
E' tragico veder come ci stiamo riducendo. Senza lavoro per i giovani. Senza un adeguato presidio da parte dei politici, senza aver un’unica via per cercare di emergere, sentendo i vecchi sconfortati che vedono la propria nazione naufragare o che in alternativa passano le loro giornate al bar a giocare a carte, perché ormai sanno che loro quello che dovevano fare l’han fatto e l’unica cosa di cui si curino è unicamente mettere i soldi da parte per un buon funerale.
E noi, noi dobbiamo abbandonarla per poter diventar qualcuno? Abbandonarla e tornarci in veci di turisti?
Più andiamo avanti e più credo che sia così. Non vedo nessun’altra soluzione, non vedo futuro. Non riesco a veder oltre i contadini, il buon cibo e la gente tranquilla che vive alla giornata. I ristoranti all’aperto, l’estate calda, il mare. Gli interi campi di nulla.
Il vuoto.
A volte mi chiedo se non sia il caso di tornare alle origini. Perdere tutto quello che abbiamo imparato sino ad ora. La fissa per i vestiti, le borse, le scarpe. Perdersi nella notte dei tempi ad un Adamo ed Eva nudi, che amavano senza sapere dare definizione all’amore (suppongo). Ora probabilmente sto estremizzando, basterebbe, magari solamente ritrovare un po’ di valori senza rinunciare a tutte quelle piccole cose della vita che conosciamo adesso, ritrovando i valori, potremmo ritrovare un po’ di noi stessi e invece che far parole (come facciamo tutti e come sto facendo io per prima adesso), potremmo arrivare ai fatti e far cambiare qualcosa prima di mandare tutto a scatafascio.
. . . bla bla. N
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