Maschero preoccupazioni con gran sorrisi

Così mi trovo in un letto gelido, tra mille pensieri in una sera dopo un pomeriggio piacevole, di quelli che ti mancano, se non arrivano e una sera fra mille pensieri che non sono riuscita a ordinare nemmeno dalla sedia della mia scrivania al freddo della mia stanza.
Ieri pomeriggio un sacco di parole, un sacco di storie, chiacchere, emozioni.
Tra tutte, quelle che riguardano me in prima persona, mi aiutano a prendere una decisione e a contattare una persona. Passa il pomeriggio, passano le chiacchere, arriva allenamento. Ho chiaramente la testa altrove anche se non dovrebbe essere così, dato che ho un'esibizione sabato pomeriggio e devo imparare ciò che han fatto in due settimane, in due giorni.
Però non riesco a farne a meno.
Torno a casa, è un attimo, una frase, altre frasi concitate, un saluto, un commento sullo status.

Tu che sei reale, ma virtualmente mi uccidi. Sono preoccupata, chiedere non si può, penso, non mi resta che rimanere con interrogativi, aspettative, speranze e la penna, sempre la penna in mano.

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