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Domenica estremamente piovosa sull'ovadese, avrei dovuto essere a Ceriale, ma non potevo perdermi la piccola festicciola al biondo nipote, che ha compiuto due anni! E così riuscitami a smezzare il weekend son andata ieri sera al taglio della torta e dopo un sabato sera piuttosto pigro e poco proficuo, stamane a pranzo tanti auguri a Francesco!
Guardando lui mi rendo conto di quanto sia passato il tempo! Di quanto sia cambiato dall’8 marzo del 2009, quando mio padre chiamandomi mentre ero in pizzeria con amiche mi disse che era nato, la corsa in ospedale a Genova e la faccia di quel mostriciattolo con pochissimi filini in testa e che se ne dormiva beato nella sua culla. Ricordo tutto di quella nottata, la faccia della madre, la faccio di mio fratello diventato padre. Era diversa, un po’ smunto, ma con una luce diversa. Ed è impossibile che non ti sorga un sorriso mentre ti trovi lì in mezzo.
Oggi lo guardo, gli occhi non son più grigi, ma di un azzurro vivissimo, i capelli da indefiniti che erano son folti e biondi e le guancie belle paffute. Ti guarda con espressioni curiose ripetendo alla noia le poche parole che conosce. E noi gli sorridiamo, gli facciamo le smorfie e tentiamo, ognuno a modo suo di farlo star bene, di “viziarlo” in maniera più sana possibile!
Nel primo pomeriggio gli uomini in casa si dedicano alle partite, il bimbo a dormire e le donne alla cucina, io scappo, fuori diluvia, ma trovo il modo comunque di passare due ore con il sorriso, senza pensieri. Parlare così non è da me, però ogni tanto mi piace indossare i panni della sognatrice mancata.
Guardando lui mi rendo conto di quanto sia passato il tempo! Di quanto sia cambiato dall’8 marzo del 2009, quando mio padre chiamandomi mentre ero in pizzeria con amiche mi disse che era nato, la corsa in ospedale a Genova e la faccia di quel mostriciattolo con pochissimi filini in testa e che se ne dormiva beato nella sua culla. Ricordo tutto di quella nottata, la faccia della madre, la faccio di mio fratello diventato padre. Era diversa, un po’ smunto, ma con una luce diversa. Ed è impossibile che non ti sorga un sorriso mentre ti trovi lì in mezzo.
Oggi lo guardo, gli occhi non son più grigi, ma di un azzurro vivissimo, i capelli da indefiniti che erano son folti e biondi e le guancie belle paffute. Ti guarda con espressioni curiose ripetendo alla noia le poche parole che conosce. E noi gli sorridiamo, gli facciamo le smorfie e tentiamo, ognuno a modo suo di farlo star bene, di “viziarlo” in maniera più sana possibile!
Nel primo pomeriggio gli uomini in casa si dedicano alle partite, il bimbo a dormire e le donne alla cucina, io scappo, fuori diluvia, ma trovo il modo comunque di passare due ore con il sorriso, senza pensieri. Parlare così non è da me, però ogni tanto mi piace indossare i panni della sognatrice mancata.
Con queste poche righe scappo nella mia stanza, come al solito!
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