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And, many draft after...

Sono tanti anni che non scrivo, mi ritrovo a guardare il giorno, il mese e l'anno e mi chiedo cosa sia successo a quell'avida scrittrice che ero un tempo. Forse ha messo via la penna, forse è cresciuta, forse sono successe tante cose, e il tempo manca sempre. E nel tempo che manca sempre, stranamente, il tempo scorre. E i giorni diventano mesi, i mesi anni e così via. È un venerdì pomeriggio e ho deciso di provare a godermi quel che rimane del "summer Friday". Normalmente dovremmo finire per le 3 durante i venerdì dei mesi di giugno, luglio e agosto. Ma per il ruolo che ricopro, da graphic designer, diventa sempre difficile riuscire a mantenere l'orario. E così mi trovo alle 5 meno venti a non aver organizzato niente, ma ad avere un bel pezzo di pomeriggio libero di fronte a me. Ed è così che oggi il mio problema, anche se in realtà non voglio proprio chiamarlo "problema", si concentra sulla creatività, sul creare qualcosa della quale tu sia fiero e che

When there is nothing else to burn, you gotta set yourself on fire.

E' una contina ricerca di parole, motivi e perché. É difficile, stare al mondo, é difficile stare al mondo a 28 anni e sentirsene a volte ancora 22, quando ancora non sapevi come andassero veramente le cose e quanto difficile fosse spalleggiarsi nella vita di tutti i giorni. Con il senno di poi però volgo lo sguardo a quella 22enne, confusa che di passi ne ha fatti e di gioie ne ha perse. Quella 22enne che ha perso un pochino la voglia di esplorare, di emozionarsi, di sentire che aveva in quasi tutti i giorni della sua vita. La cittá ti uccide, la cittá si spegne, la cittá ti spegne. Come ti riaccendi non lo sai neanche tu. Non sai quando e come poter trovare quella via di fuga che ti svegli di nuvo quegli stimoli che ti portino di nuovo a quel livello a cui eri. E quella gioia di vivere con la quale le persone si ricordano di te. Sei morta, estinta e l'unica cosa che puoi riuscire a fare e aggrapparti ogni giorno a qualche cosa carina, qualcosa che distolga la tua attenzio

Questo é per te! Ovunque tu sia

Me lo ricordo ancora quando lavoravo da Strada e la conobbi prendeva sempre quel piatto di pasta al pomodoro e nella sua semplicità c’era sempre qualcosa di sbagliato - doveva cucinarglielo sempre Alfonsino o al massimo Oleg e se non erano loro se ne rendeva conto subito. È sempre stato un testardo! Ma è quello che mi ha fatto avvicinare a lei, quando passava in ristorante era una gioia potermi sedere con lei e sentire le sue storie, quel periodo era oro. Mi ha sempre trattato con immenso rispetto ed io uguale, ho sempre fatto fatica a darle del tu. Lei mi ha insegnato cos’è l’amore anche se di figli non ne ha, lei mi ha insegnato ad apprezzare il vino ed il Piemonte. Lei che di tornare a Torino non me ne hai mai parlato, ma che per il suo papà aveva un’adorazione. E lo sentivo. Ci siamo visti poco, ma sentiti sempre. Quando ero via, mandarle un messaggio con le foto di dove fossi era un pochino come farle vivere le mie storie. E la gioia più grande è stata poterle raccontare del

To a dear friend

I always had a word ready for my friends but when are you, talking to me from your age... I feel so inexperienced and unable to say anything to make you feel better, I’m telling you the stories from my family, my parents in Portugal, my little sister crashing her car and I love how surprised you look at me “She drives already?!” , little but not so little - I say - she’s 21 this year. I feel like time stops looking at you in this bed, unable to breathe properly, fatiguing so much to spill word after word. Smell like death and hospital around us, but you manage to keep a decent aspect being the same person I’d spend afternoons with smoking cigarettes and drinking Italian wine. You still joke about things; when the nurse asks you if she can measure your blood pressure you go “What would you not do for a lady” in your clean and perfect Italian. I always appreciate talking to you, hearing about your stories at the casino, about your beloved sword, about the martial arts. I appreciate you,

Roses in Harlem

Ti rimane il profumo di fiori in camera ed il sentore che non te ne stai andando solo tu, ma anche dall'altro verso c'é una certa stanchezza. Ti dai del tempo per pensare, per capire, la maniera migliore, dicevano (dicevo) é scrivere. Scrivere, scrivere, scrivere. Initerrottamente, freneticamente , come se fosse impossibile, ma dico impossibile . Fermarsi. Ho sempre pensato che le parole mi avrebbero portata lontano e fatto bene al cuore in qualsiasi forma; che fossero su un foglio di carta ingiallito, scritte a mano, in una brutta calligrafia o che fossero stampate e rilegate dentro un bel libro, su un display degli anni 2000 (e sempre tra le belle pagine di Baricco). Se no ho pensato per tanto tempo anche che quelle che mi scrivevo da sola, me la raccontassero nella maniera migliore in quella maniera in cui potessi veramente solo che crederci e capirci qualcosa. In realtá non ci capivo un tubo... era solo bello vederle scritte, le parole. Sto affrontando una nuova

Buttare giù muri

E' veramente difficile quando cominci un nuovo lavoro ed hai 26 anni e sai che non sará il lavoro della tua vita, ma a questo punto della situazione devi solo cercare di andare d'accordo con tutti e fare in maniera tale che ti accettino per la persona che sei... E fidatevi fare ció in un posto dove sei l'unica persona che parla l'Italiano e tutti quanti parlano inglese non é per niente un'impresa facile. Ma, perché c'é un ma in tutta la situazione... se continui imperterrita ad essere te stessa prima o poi le cose vanno bene, cominciano ad andare per il verso giusto. Questo é quello che sto realizzando in queste settimane, che il mio lavoro mi piace, i miei colleghi sono amichevoli e sto cominciando a conoscerli tutti e farmi apprezzare per la persona che sono. Quando una persona mette le mani nella tua borsa per una gomma da masticare o per un accendino senza neanche chiederti il permesso non lo prendo come un atto di disrispetto, ma come finalmente un accett

Meno male che ci sono loro

In quest'era dove tutto si muove cosí velocemente, meno male che ci sono i libri a stare ancora a passo con te. Meno male che c'é la musica che ti consola, meno male che c'é il cuore che scoppia. Non so come sia arrivata a questo punto della mia vita, al punto dove non sappia nuovamente di nuovo chi sia. Ho sempre pensato di essere una persona "allegra e solare" cosí mi hanno sempre descritto le persone, ma ho sempre anche pensato di essere solitaria e timida. Quindi il fatto é ? Una persona solitaria e timida per non chiamarla appunto "solitaria e timida" la si chiama l'esatto opposto? Cosí, proprio giusto per chiamarla qualcosa. Ho sempre pensato che precendenti esperienze mi hanno plagiata e determinata in questi ultimi anni, ma 10 anni fa ero sempre quella sul fondo delle foto, giá sono sempre stata un problema con queste foto. E' sempre stato un problema farsi scattare una foto! Ho ero troppo "grossa" o "mal vestita"