Monotonia, ma si riapre la valigia..

Prendo la decisione di non mettere più freni alla mia mente, lasciarla correre lontana ed abbattere ogni barriera.

Mi sento motivata, carica, girare e vedere mi spinge a non fermarmi. Che sia la settimana in vacanza con i tuoi , i tre giorni di stages di danza con la compagna, amica, i tre mesi di vita in un altro paese. Senti che non riusciresti comunque a stare, a rinunciare a vedere, conoscere e parlare. Le persone che trovi affianco a te, spesso per caso, è gente ordinaria con sempre qualcosa da raccontare e da lasciarti addosso. Inconsapevolmente ne prendi ispirazione, ti si presentano nuove idee dal nulla, talmente banali che dici "Perché diamine non ci ho pensato prima?".

Poi torni a Ovada, è un pò come rotolare in maniera violenta nella VERA realtà, perché quelle che crei fuori, sono realtà apparenti, che sembrano vere e durature sul momento in cui le vivi, l'attimo in cui finisci di fare qualcosa è tutto nel passato e potrebbe non sembrarti più così vero. Tornare è sempre bello, ci sono nata, ci sono cresciuta, ma non mi sento mai troppo sicura che sia il paese dove voglio passare i prossimi tempi ..ecco. Magari un giorno ci vivrò, ma sarà perché mi son resa conto che lo voglio e che è la cosa giusta per me.  ..Ma ora non riesco a includercelo tra i miei desideri, non fermarmi e continuare a conoscere la gente ordinaria che gira per il mondo. Prendo esempio da febbraio, una fuga di soli 5 giorni a Londra, che non me l'hanno fatta apprezzare a fondo, lasciandomi esattamente come quando hai sete e prendi una piccola sorsata.. hai più sete di prima.
"London calling" dei The Clash, la sentii in un negozio di abbigliamento vintage in perfetto stile londinese in Mark street a New York, nel momento esatto in cui entri.. Coincidenze ?

Credo nel destino, credo nelle coincidenze. Le ascolto, le seguo e le faccio mie. Parto per Londra. Un paio di settimane e mi trasferisco, fortuna o maledizione che sia non ho legami che mi trattengano ulteriormente qui, se non gli amici di una adolescenza e di una vita. La famiglia. Entrambi corrono in parallelo, vi faccio affidamento e so che ci saranno, son abbastanza egoista da decidere di partire e lasciare tutto per andare a vivere fuori, imparare, ballare, fotografare, parlare e Dio solo sa ( se davvero non siam soli ) quanti altri verbi in are potrò aggiungere.  Mi sento felice!

E...Tentar non nuoce.
Armarsi di positività neanche..

 Non so come sarà la mia vita là, non riesco a immaginarlo.

Ma, di sprecar tempo a farsi domande non se ne parla! 
  

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