Vivid 2017, incredible!

-

As promised, today I've got a new update, a little post about the Vivid Festival, where I was this afternoon. This festival is where art, technology, design, music and a bit of magic for me, meet together, creating a breathtaking game of emotions. Last night I was having dinner with two of my friends and after we wanted to go to the Vivid, we found out that the lights are turned off relatively early (11pm), so by the time we've got to Circular Quay everything was dark and the air extremely cold, so we had to go back home! Today I woke up and decided to withstand the cold and come back again. It was one of the most magical and enveloping things I've been to. I recommend going after 8pm because I found a lot of families and children and especially if you are a lover of your square meter of living space, as I am, it might be a bit too much. The installations are impressive and the care they are made with is impeccable. Everything is designed for the individual, no age restriction, everything open to everyone. One thing I liked, is that the also had space designing for wheelchairs users, in order for everyone to get a good view! I have been guided by the magic of the moment, without worrying to have to move with a group or without the need to apologise if I wanted to stop longer to get a better shoot, or just play with my camera (which I started again to enjoy!). It's good to see how events like this can unite people and how they make you realise more about the world we live in today. Many people have told me that it is just "a show of lights, which you probably enjoy only if you're stoned." Personally, I am very happy to have taken part and I will remember in the months ahead that it was nice time to be cradled by all these light games without worrying about the people around you, but simply living the moment with yourself and being grateful of precious time you get with yourself by living abroad.🌕
One of the best moment, was whilst I was waiting for  the lights to be turned one. I felt like I wasn't the only one and people were just walking on the pier. It was a very surreal moment.
This is one of the shot I'm most proud of. It was taken around 5,45pm ISO:100 F/25 s/101.1
This is the Opera house lit for Vivid. 
One of exhibition on the street 
A tree completely cover in plastic bottle
more here


Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

E il valore (scontato ) delle piccole cose...-.-

-
Crisi. Francesca, mi mette a nudo, non riesco a starmene in disparte. Mi vien da piangere a pensare di non aver segreti per lei. Fa' paura eppure (: .. Ho voglia di essere diversa di parlare sempre quando devo , di sostenere più sguardi e non solo quelli che mi intimorisco, ma anche quelli di persone amiche, di non sentirmi a disagio con persone che fanno le simpatiche con me. Ho voglia di sentirmi scivolare tutto addosso. Voglio che la notte sia eterna, che mi conceda questa pausa dal mondo che non mi debba svegliare tra qualche ora con gli stessi interrogativi di adesso, circondata dalle stesse insicurezze. Svegliarmi con più coraggio e determinazione. Senza contare i giorni che non aspettano, perché ci son quelli che scorrono per allontanarti. E' tutto nella norma, ma ci pensate? Il tempo è bastardo. E' un cacciatore silenzioso che allontana. Alimenta i silenzi e le distanze. E cosa c'è di più brutto di lasciare indietro grandi errori non riparati? Non sto alludendo
Continua a leggere

National Museum of the American Indian

-
Immagine
Un giro a Battery Park, qualche foto ed entro al museo. Mi guardo attorno , ascolto la guida di una comitiva studentesca. Come fermare il tempo entrando in un museo, era tanto che non mi capitava, forse in realtà non mi è mai capitato di andare a vedere un museo o una mostra in completa solitudine. Questo fa' si che ci sia una totale fusione tra te e quello che vedi. Ti puoi fermare un attimo a prendere fiato da qualcosa che te lo ha mozzato senza tanti convenevoli... per poi farti ridestare dal caos generato da una comitiva studentesca tutta al femminile, età media 10 anni, quindi potete ben capire.. Mi è capitato un pò così quando ho visto l'esposizione Grab, al National Museum of the American Indian contente alcune foto, molte della coppia Idris & Tony ed altre di Cybelle Codish. Volevo postarne qualcuna, ma purtroppo ho trovato solo questa più il blog che potete trovare a questo indirizzo c'è giusto qualche foto della piccola galleria allestita, ma si intravede qua
Continua a leggere

When there is nothing else to burn, you gotta set yourself on fire.

-
E' una contina ricerca di parole, motivi e perché. É difficile, stare al mondo, é difficile stare al mondo a 28 anni e sentirsene a volte ancora 22, quando ancora non sapevi come andassero veramente le cose e quanto difficile fosse spalleggiarsi nella vita di tutti i giorni. Con il senno di poi però volgo lo sguardo a quella 22enne, confusa che di passi ne ha fatti e di gioie ne ha perse. Quella 22enne che ha perso un pochino la voglia di esplorare, di emozionarsi, di sentire che aveva in quasi tutti i giorni della sua vita. La cittá ti uccide, la cittá si spegne, la cittá ti spegne. Come ti riaccendi non lo sai neanche tu. Non sai quando e come poter trovare quella via di fuga che ti svegli di nuvo quegli stimoli che ti portino di nuovo a quel livello a cui eri. E quella gioia di vivere con la quale le persone si ricordano di te. Sei morta, estinta e l'unica cosa che puoi riuscire a fare e aggrapparti ogni giorno a qualche cosa carina, qualcosa che distolga la tua attenzio
Continua a leggere