When there is nothing else to burn, you gotta set yourself on fire.

E' una contina ricerca di parole, motivi e perché. É difficile, stare al mondo, é difficile stare al mondo a 28 anni e sentirsene a volte ancora 22, quando ancora non sapevi come andassero veramente le cose e quanto difficile fosse spalleggiarsi nella vita di tutti i giorni. Con il senno di poi però volgo lo sguardo a quella 22enne, confusa che di passi ne ha fatti e di gioie ne ha perse. Quella 22enne che ha perso un pochino la voglia di esplorare, di emozionarsi, di sentire che aveva in quasi tutti i giorni della sua vita. La cittá ti uccide, la cittá si spegne, la cittá ti spegne.

Come ti riaccendi non lo sai neanche tu. Non sai quando e come poter trovare quella via di fuga che ti svegli di nuvo quegli stimoli che ti portino di nuovo a quel livello a cui eri. E quella gioia di vivere con la quale le persone si ricordano di te.

Sei morta, estinta e l'unica cosa che puoi riuscire a fare e aggrapparti ogni giorno a qualche cosa carina, qualcosa che distolga la tua attenzione dalla dura e cruda veritá che ti avvolge come nebbia in cui ti perdi anche se non lo vuoi andare a vedere.

È struggente aver fatto talmente tanto, aver raggiunto talmente tanti obbiettivi, ma sentirsi sempre sul fondo del pozzo ad annaspare per cercare di arrivare in superfice. A sentire le unghie che ti si staccano dalle dita e rimangano incastrate tra le rocce. Ed in superfice c'é che lei ti sorride, neanche con cattiveria, ti somiglia in maniera incredible, ma c'é qualcosa di sinistro nel suo aspetto che non ti appartiene, ma che alla stessa maniera conosci bene e sai che é parte di te. Non puoi cominciare ad urlare, se cosí facessi l'ultimo spiraglio di luce sparibbe e rimarresti chiusa per sempre lí, puoi solo sperare che prima o poi ti venga lanciata una corda o che le unghie ricrescano per riprovare a risalire. 

Hey, questo é un post che ho scritto l'anno scorso e mai pubblicato, ho sempre pensato che lasciare mille drafts ad un certo punto potesse aiutarmi a ritrovarmi e rileggermi ed in qualche maniera a sentirmi più grande di quello che in realtá sono. Ci sono un sacco di cose che quest'anno sono andate per il verso storto, ma tante altre che grazie al cielo si stanno sistemando e stanno volgendo verso orizzonti migliori. 

Vogliamo parlare dello scorso lockdown? 
Parlo dello scorso poiché siamo giá in un secondo da ben due giorni e mi sembra nuovamente di vivere quella fantasia che vivevo nel primo, sogni, pensieri, buone promesse che poi alla fine le cose sono quelle e per quanto tu provi a cambiarle le devi veramente voler cambiare. 

Durante il primo lockdown ho provato a fare diverse cose, meditare, fare yoga, esercitarmi in casa per mantanere un buon rilascio di sierotonina. Essere creativa in generale mi ha aiutato molto a mantenere una positivitá che non credevo di poter aver in una situazione del genere. 
Mi manca viaggiare come l'aria e penso che sia uno dei motivi principali per la quale sto avevondo cosí tante difficoltá a stare collegata con me stessa ed a lasciare andare il passato. Ho bisogno di nuovi ricordi, di nuove esperienze e di nuovo percorsi da camminare. 

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